Visione Keynesiana e visione Monetarista

Keynesiani e monetaristi Nella visione Keynesiana gli investimenti sono poco sensibili al tasso di interesse. La curva IS diviene molto ripida. La politica monetaria è inefficace trovandoci in una situazione di trappola della liquidità, infatti spostando verso destra la LM non otteniamo alcun aumento della domanda aggregata. Si ottiene invece un aumento di quest'ultima attraverso la politica fiscale (aumento della spesa pubblica e/o riduzione delle imposte) in tal modo l'effetto moltiplicatore esercita tutto il suo effetto senza decurtazioni in questo caso di trappola della liquidità perché non c'è l'effetto di spiazzamento. La politica fiscale è quindi massimamente efficace. Ecco perché i Keynesiani incoraggiano un intervento dello Stato attraverso opere pubbliche, aumento della spesa pubblica (G), riduzione imposte.

Nella visione Monetarista invece, in cui si ipotizza che la domanda di moneta sia insensibile al tasso di interesse, gli investimenti sono invece molto sensibili a r e per questo è attraverso la politica monetaria, che si può raggiungere un aumento della domanda aggregata. Essendo la curva LM verticale, la politica fiscale risulta inefficace. Una variazione della posizione della IS comporta quindi unicamente una variazione nel tasso di interesse.
L'effetto di spiazzamento è completo.
L'unico modo per aumentare la domanda aggregata è variando (aumentando) l'offerta di moneta.
In questo caso però è bene sottolineare, che valendo la legge di Say nella teoria monetarista, l'economia si trova nelle vicinanze della piena occupazione e quindi è sconsigliabile qualsiasi intervento dell'operatore pubblico che potrebbe causare inflazione.

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